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mercoledì 2 aprile 2014

O Senato.. quanto ti ho amato!


Ormai nei salotti politici della TV generalista non si parla d'altro: Senato SI o Senato NO?
Partiamo con una nozione di base, l'Italia dal 1946 ha adottato un sistema parlamentare con un bicameralismo perfetto costituito da Camera dei deputati e Senato della Repubblica; questo significa una legge votata in una camera passa all'altra e nel caso venga emendata deve ritornare nuovamente alla prima con un sistema chiamato "navetta".
Secondo i promotori del nuovo disegno di legge costituzionale questo sistema è lento e arcaico mentre secondo i detrattori garantisce un equilibrio dei poteri e quindi una garanzia della democrazia.

Il Presidente Renzi vorrebbe una "camera delle autonomie"al posto dell'attuale Senato composta da 148 persone non elette e non retribuite che rappresentino le amministrazioni locali, con l'aggiunta di 21 persone (senatori??) nomitate dal Presidente della Repubblica e i senatori a vita; questa camera avrà di fatto un compito poco più che di consultazione nel normale iter legislativo e pieni poteri per le leggi costituzionali. Piovono quindi numeri, pareri , critiche, preghiere, lodi di ogni genere ma nessuno dice che, in qualsiasi modo la si pensi, questo disegno, così come ufficiosamente presentato è:

UN PASTICCIO

Si può essere conservatori o meno ma su quali basi è strutturato? Nessuno sà e soprattutto nessuno chiede.
Inoltre come si fa a non pensare a un rischio di democrazia quando l'unica camera che rimarrebbe con pieni poteri verrà eletta, secondo l'Italicum, con un premio di maggioranza enorme e con soglie di sbarramento altissime?
Il Pres.Grasso, conflitti di interessi a parte, ha oggettivamente ragione a sollevare un caso e soprattutto bisogna smetterla di far passare il tutto come un "gran risparmio della spesa pubblica" perchè prima di tutto sarebbe molto più semplice ridurre il numero di parlamentari secondo questo scopo.
Correre è forse giusto e necessario ma lo si può fare per quei contesti discussi da decenni e mai attuati non si può avere fretta su una riforma strutturale così pesante, prima bisogna spiegare perlomeno come si è arrivati a scrivere questa proposta perchè sembra fatta giocando a un gioco di strategia, ricorda tanto il Renzi di Crozza, un bambinone che si diverte a sparala grossa.
I 21 Senatori nominati dal Presidente della Repubblica poi ricordano tanto lo Statuto Albertino nel quale il Re nominava personalente tutta la camera suddividendo i nominati in 21 categorie (arcivescovi, ambasciatori etc..), ma eravamo nel 1800 e verrebbe da dire che Napolitano dopo questa riforma diventerà ancora più Re.

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